Egregio signor Sindaco, complimenti e auguri per il Suo mandato amministrativo. Chi vi parla è un cittadino attivo per la difesa del territorio. Il cammino che abbiamo intrapreso dal duemila e quattordici a favore dell’Ospedale distrettuale di Tinchi, è pervenuto ormai a traguardi quasi certi. La nuova dialisi e l’adeguamento sismico ne è la prova. In realtà, vi sono importanti progetti per il rilancio; dalla prevenzione alla prima assistenza, alla rete di servizi che mira a potenziare i territori. Parto, però, da un dato cruciale ma fondamentale, quella della migrazione sanitaria e la criticità delle risorse umane. È vero che si sono fatti espletare delle assunzioni, ma sta di fatto che la situazione non è migliorata. Se, la specialistica ambulatoriale day surgery e le cure palliative sono servizi che attirano pazienti da fuori regione, noi abbiamo l’obbligo di potenziare questi servizi. Serve un piano delle cronicità che affronti anche il tema della disabilità e uno studio che possa preparare progetti con cui ottenere le nuove risorse del Pnrr. Ma, sono molte le questioni, a partire dalla delicata questione oncologica; la gestione dello screening, le postazioni con la presa in carico del paziente, l’idea di potenziare la terapia del dolore; un servizio indispensabile per il territorio, fino a istituire una lungodegenza e/o un hospice oncologico con dieci posti letto per dare una mano a chi soffre il fine vita nelle case. Progetto che va in continuità a quanto già avviato negli anni in considerazione della disponibilità di alcuni posti letto stabiliti nel bilancio duemila diciannove-duemila ventuno per una struttura, quella del Metapontino che potrebbe essere Tinchi. Essa, sarebbe già il primo traguardo assieme all’avvio di gara del polo riabilitativo, correlato allo stabile piscina compreso. Impegno, frutto di un proficuo lavoro di cui va dato atto alla precedente giunta regionale di centrosinistra. Ma non è tempo di applausi e neanche quello dei fischietti, bisogna continuare a costruire per la nostra comunità. Nonostante le guarigioni della malattia legata al covid, nei prossimi anni il numero dei casi post-pandemia potrebbe essere maggiore, questo vuol dire che la prevenzione a lungo termine, legata anche ai programmi di riabilitazione respiratoria, in futuro potrebbe essere insufficiente. Creare, anche in questo caso, una rete tra centri specializzati con strutture di altre regioni, non è da sottovalutare. Tutto ciò potrebbe essere possibile attraverso la condivisione di progetti da gestire localmente, anche grazie all’aiuto delle associazioni di cittadini che abbiano anche una intesa comune, in linea con le istituzioni sanitarie. E poi, l’avvio degli esami tossicologici di tutta la provincia che potrebbe concretizzarsi come in Puglia; stipulare un protocollo tra asl e procura a centralizzare tutti i campioni ed effettuare le analisi richieste dalle forze dell’ordine e autorità giudiziaria, per accertare i reati stradali. Il progetto di sorveglianza sanitaria Epibas fermo dal duemila diciannove, previsto per la popolazione della Val D’Agri ed esteso su richiesta dell’amministrazione Verri per il territorio di Pisticci, luogo dove si chiude la filiera del petrolio. Questo contribuirebbe a rafforzare i laboratori di analisi cliniche, ma potrei dilungarmi. Sindaco, per l’assunzione dei suddetti impegni, al momento, dall’asm e dalla regione non vi sono nuovi annunci. Con i comuni limitrofi di Bernalda e Montalbano, “insieme” anche indifferentemente dallo schieramento politico o appartenenza sindacale, possiamo chiedere il rafforzamento della sanità tutta a Matera e provincia. Lei è il nostro punto fermo, il nostro riferimento certo, in forza del quale le promesse ricevute e i programmi stabiliti diano una reale politica di garanzia di accesso ai servizi essenziali a favore di tutta la popolazione in modo completo, ridando priorità a prevenzione, riabilitazione e, appunto, medicina territoriale. La regione deve manifestare un vero programma sanitario. Del lavoro civico svolto da me medesimo, a tutti i cittadini che in passato hanno dato tantissimo, dal precedente sindaco, al lavoro e all’esperienza che abbiamo maturato in questi anni, non possiamo più permetterci divisioni. Che l’impegno, ancora una volta possa ripagare e appagare. Non si senta solo.

Giuseppe Cisterna