Da lunghi anni Domenico Giannace gode della stima del mondo politico e sindacale della Lucania. Di lui si occupa l’ultima Opera dello Storico Pisticcese prof. Giuseppe Coniglio – “Mingo il Ribelle” biografia di un’Antifascista, “Storia di un giovane antifascista lucano che si profuse sul territorio nel diffondere gli ideali democratici”, – presentata con un doppio appuntamento nel territorio comunale di Pisticci, venerdì 31 luglio e sabato 1° agoasto 2015 alla presenza di tanti cittadini e autorità e di coloro che hanno voluto questa iniziativa che l’hanno sponsorizzata e patrocinata, – fra queste in primo luogo l’ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti), di cui Giannace è dirigente regionale.
Il libro che gode del patrocinio della Regione Basilicata, e del Comune di Pisticci.
In questo libro la sua figura e il suo pensiero, nella ricorrenza dei “primi” 91 anni, raccontata attraverso le storie personali e tanti ricordi di vita politica, sindacale, istituzionale-amministrativa negli anni 60-70, le lotte contadine, la mascotte dei confinati politici Antifascisti nella colonia confinaria di Pisticci (Centro Agricolo), fino agli ultimi anni quando costituì il Comitato Difesa Ospedale di Tinchi.
Hanno partecipato diverse personalità istituzionali, il sindaco di Pisticci Vito Di Trani; il presidente della giunta regionale di Basilicata Marcello Pittella; l’ex consigliere Gabriele Di Mauro; lo storico Angelo Tataranno e l’onorevole Domenico Izzo.
Il libro ricostruisce in duecento pagine la biografia di Domenico Giannace conosciuto come “Ming a logn”, che fu apprendista carrettiere in tenera età e divenne la mascotte dei Confinati Politici Antifascisti di Centro Agricolo a Pisticci, testimone di tante ingiustizie ed abusi che venivano commessi in colonia; in quegli anni conobbe Carlo Porta, Renato Bitossi, il principe Andrea Doria Pamphilj, primo sindaco di Roma del dopoguerra, Umberto Terracini e tanti altri.
Militante antifascista nel dopoguerra entra nel sindacato, diventa un importante dirigente della Camera del Lavoro di Pisticci dal 1946-1960: in quegli anni furono molte le battaglie sostenute nelle lotte contadine per la occupazione delle terre e contro il padronato per cancellare le forme di schiavitù e sfruttamento imposte ai lavoratori e alle lavoratrici, questo costò a Giannace un periodo di detenzione nel carcere di Matera dove conobbe Rocco Scotellaro, sindaco di Tricarico, anche lui arrestato per motivi politici. Fu segretario provinciale della “Federbraccianti “ di Matera dal 1958 al 1959; dirigente della “ConfColtivatori” di Pisticci dal 1961 al 1990; Sindaco di Pisticci dal 1963 al 1964 quando subentrò a Nicola Cataldo appena eletto alla Camera dei Deputati; consigliere comunale e provinciale fino a diventare Consigliere Regionale del PCI eletto nel 1980. Come candidato alla Camera dei Deputati, anche se non fu eletto, fu premiato da un ottimo risultato.
Nel 2003 gli è stato insignito anche del titolo di “Ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica Italiana”, dal Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi.
L’antifascismo ha caratterizzato tutto l’arco della vita di Domenico Giannace, un antifascismo contraddistinto da un forte progetto politico di società e dalla voglia di costruire istituzioni democratiche e di rispettarle perché erano il risultato di profondi sacrifici e di lotte coraggiose della parte migliore del popolo italiano.
Il presidente della Regione Marcello Pittella, ha ripercorso la vita di Giannace con un particolare focus sulla sua “appassionata” esperienza politica, le capacità, la saggezza, l’equilibrio che non sempre e legato all’età, che è un esempio per la società che ha bisogno di recuperare attraverso uomini semplici, umili e veri come Domenico Gianance, storia, cultura e condivisione, “Giannace è ancora oggi un trascinatore di popolo, un leader autentico, un punto di riferimento della comunità pisticcese – ha concluso Pittella – un pezzo senza fine di onore e di orgoglio”; poi l’intervento del sindaco Vito Di Trani: “Mingo, un protagonista indiscusso della storia del nostro Comune e sicuro riferimento per quelle persone che non si lasciano tentare dalle sirene dell’antipolitica”; di Gabriele Di Mauro che ha ricordato gli anni delle occupazioni delle terre con Mingo protagonista; del già parlamentare Izzo: “Onore e omaggio al “ribelle” del passato”; di Angelo Tataranno “Un personaggio straordinario, bravo anche ad apprendere e studiare nella “università” del partito.
Ha tratto le conclusioni delle due serate l’autore, prof. Giuseppe Coniglio, che nel ringraziare tutti, ha ricordato l’amata moglie di Mingo, Antonietta De Marsico scomparsa il 23 marzo scorso, “Aspettava con ansia l’uscita del libro”. L’Opera è stata dedicata alla memoria della signora Antonietta.
Giuseppe Cisterna
L’articolo sarà pubblicato nel N 7-8 luglio-agosto 2015 del bimensile “L’ANTIFASCISTA” fondato nel 1954 da Sandro Pertini e Umberto Terracini, il giornale di notizie culturali, politiche e associative sulla conoscenza della storia dell’antifascismo e della sua difesa.
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