In merito al piano sanitario regionale, circa il dibattito di ampio largo annunciato dal presidente del Consiglio regionale Pittella, dal mio canto ritengo necessario fare un promemoria del mio personale impegno che esiste e resiste da quindici anni a favore degli Ospedali di Tinchi, Policoro e negli ultimi anni Matera, in particolar modo, però, verso il territorio che riguarda i posti letto e la propaganda politica che si protrae nei mesi sia a destra nel consigliere Morea, che nei cinque stelle nella consigliera Verri oltre gli attori politici locali pronti a cavalcare l’onda per le prossime amministrative ma, non è questo. Ciò che m’interessa veramente è il dibattito costruttivo tra le forze politiche e appunto, “i segmenti organizzati del territorio” come citato da Pittella (?) in parte estinti, e altri invece a mio giudizio che ritornano al momento opportuno e che vi hanno ormai una visione ben chiara delle potenzialità dei presidi territoriali, attraverso una proposta a trazione centrosinistra che attende da circa dieci anni e che va oltre le vicende giudiziarie. Fra sei mesi, sono quattro anni dallo strappo, non mi sono mai pentito aver lasciato il Comitato difesa Ospedale di Tinchi anche perché è stata una separazione non voluta ma decisa e sofferta maturata anche col tempo, così come quella in collaborazione con gli ex Sindaci di Pisticci Di Trani e Verri compresa tutta la minoranza pisticcese in consiglio d’oggi, incapaci di costruire percorsi e rapporti politici interpersonali duraturi negli anni e nel tempo con il quale non intendo in nessun modo tornare in buoni rapporti. Dopo aver lottato, difeso e collaborato per dieci anni per la costruzione di un progetto politico di sinistra attraversato scandali della sanità regionale prima, e la pandemia attraverso sotterfugi, inganni e tradimenti poi, con annesso i gravi lutti che nell’ultimo anno hanno coinvolto i nostri figli e la nuova generazione del nostro territorio e gravi dispiaceri che hanno cambiato definitivamente il volto e le relazioni interpersonali di questa comunità. Ho terminato il giro di espormi con le stesse persone imboccando un altro percorso, con altri film e altri registi che rappresentano la sinistra lucana, però la cosa curiosa è che, a furia di lavorare per gli stessi obiettivi e gli stessi risultati, qualcuno mi chiede ancora se sono sempre schierato con il Comitato, Di Trani, Verri e con i baci e gli abbracci dei vari Mastronardi che hanno rovinato percorsi politici di sinistra attraverso detrattori annessi in parte alla maggioranza Pisticcese. Spesse volte, mi tocca spiegare come questa volta, che non sono mai stato un “trigamo” e che non ho un contratto politico con ognuno di loro, uno dopo l’altro come tre o quattro matrimoni contemporaneamente a Pisticci, così come nella provincia sul tema della Sanità per cui non ho né mogli né figli, né compari, né padri padroni o padrini, e non sono un donchisciotte, niente di tutto questo ma lotto da quindici anni solo per il bene pubblico collettivo di chi non può pagarsi le cure. La propaganda e le passerelle non sono per me, le lascio a quelli più bravi fuori e dentro i consigli dove prossimamente sentiremo ancora parlare.
Giuseppe Cisterna
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