Se non ci fossero state queste persone cosa di più grave sarebbe potuto accadere? Ringrazio la dottoressa Maria Carmela Guida, un giovane infermiere arrivato da poco Massimiliano Viggiani di Pisticci e l’autista Antonio Martino di Montalbano. Era in corso una pericolosissima massa emorragica cerebrale che non sapevo di avere per cui sarei rimasto bloccato fino a danni neurologici seri e a decesso improvviso. I sanitari dell’ambulanza hanno trattato e stabilizzato rapidamente il mio caso per smistarlo sempre nei limiti delle loro capacità verso l’ospedale di competenza, un intervento adeguato e preciso sotto tutti i punti di vista per sopportare la lunga distanza da Marconia a Matera come Ospedale di riferimento e dove in questi casi la diagnosi differenziale si ha solo con la diagnostica Tac che ha rivelato la rottura di una arteria. Avevo perso conoscenza ma i parametri erano stabili fino a decidere per l’intervento chirurgico al San Carlo di Potenza perché la neurochirurgia a Matera non esiste. Ero quasi in preda ad una prostrazione mortale in rianimazione spesso quando la situazione clinica è senza speranze. Con le dovute attenzioni dopo una lunga degenza i dottori dicono che posso ritornare alla mia vita. Attraverso queste righe vorrei esprimere la mia gratitudine a voi soccorritori, desidero riconoscere la professionalità riscontrata che si è distinta non solo per la preparazione medica ma anche nella sensibilità e il garbo. A Tinchi hanno tolto tanto ma, il personale del presidio è dotato di competenza e anche di una parola “amica”. Oltre a continuare a ringraziare, vorrei che altri conoscessero che all’ospedale ci sono operatori che continuano a salvare le vite umane, di una storia come la mia di un lieto fine che è giusto raccontare grazie anche a mio fratello Nicola che con un nodo in gola mi racconta le fasi concitate dell’intervento che non ricordo e delle professionalità di cui non conosco ancora i nomi. Al Sindaco di Pisticci Viviana Verri, a mia cognata e agli amici Nicola e Antonella che mi hanno sostenuto. Il primo soccorso del 118 sul territorio ha funzionato e va potenziato! Perché è fondamentale la così detta “catena di sopravvivenza”. Ecco a cosa serve un presidio di lotta permanente per difendere la sanità pubblica.
Giuseppe Cisterna
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