Seppur nella diversità di vedute o nelle appartenenze, rinnegare di aver lottato con o per la propria comunità è qualcosa di aberrante. Essere la stampella efficace di turno per vincere le elezioni di qualcuno che non si condivide, potrebbe essere fastidioso, ma rinnegare di essersi battuto, nel bene o nel male con gli attori di un tempo o con un altro colore politico per una giusta causa, lo è ancora di più.
In un intervento flebile, la consigliera regionale Viviana Verri a riguardo della storica lotta per la difesa dell’Ospedale di Tinchi durante il suo mandato da Sindaco, licenza così i concittadini pisticcesi: “Sono intervenuta spesso negli scorsi anni”.
Fino a qualche anno fa i Grillini non facevano ammucchiate o avuto “pupari” ma hanno sempre obbedito alle direttive del direttorio che è ben peggiore in uno Stato dove si pratica la democrazia partecipativa. Ospedali di comunità e medicina territoriale, ma la consigliera non era per un ritorno allo Stato a riammettere i due parametri dei finanziamenti sulla Sanità abolita dal primo governo Berlusconi e la sbandierata riforma del titolo quinto? Nessuna riforma, nessun ritorno allo Stato. Personalmente, ripeto da qualche tempo sento di aver perso la fiducia in questa donna che non ho orgogliosamente votato, per cui adesso faccio diversamente, avevamo una valida riforma strutturale quello del sistema sanitario nazionale, hanno distrutto tutto con le promesse farlocche in tutte le campagne elettorali.
Con l’apertura del Bar all’Ospedale di Matera anche il consigliere regionale Nicola Morea ha iniziato il tour negli Ospedali nella provincia di Matera, una passeggiata che ricorda molto quella dei leghisti cinque anni fa inizio mandato. Pur essendo presidente della IV commissione Morea, non rinuncia alla visibilità e alla “propaganda politica” che sembra molto quella della programmazione sanitaria del centrosinistra di un lontano duemila e quattordici e duemila diciassette. Fottendosene, dimentica le lotte e gli accordi con cittadini del Metapontino in particolare con quelli di Pisticci; la programmazione dei servizi post acuzie e le dimissioni protette ovvero, il successivo ricovero di lungodegenza “fine vita” o di riabilitazione, i cittadini ne hanno da raccontare attraverso un libro fatto e impregnato misto sudore lacrime e sangue.
Oggi, che ingrata la Verri dopo tutte le lotte condotte congiuntamente con i cittadini, con e per la comunità pisticcese. Che quest’assurdo problema non continui a essere oggetto di speculazione con le passerelle a proprio uso e a danno degli ultimi, e che sia recuperato dai cittadini a cominciare dalla vera Politica. Vorrei ricordare a me stesso che quella della regione è una poltrona dove ci si siede sempre con disciplina, riconoscenza e onore, sempre nel rispetto dei principi morali accettati dalla nostra comunità e non di una continua e interminabile campagna elettorale.
Giuseppe Cisterna
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