Una volta i signori imprenditori erano gli industriali della siderurgica, quelli dell’auto e del petrolio. Ora sembra arrivato il turno degli imprenditori sanitari e dei politici impredi-tuttologi che spingono a privatizzare e a valorizzare anche la produzione nelle prestazioni sanitarie come l’agricoltura e la fragola di Basilicata nel metapontino. A quanto pare per i renziani in tour, con Luca Braia e l’ex ministro Bellanova nel metapontino, la promessa per le europee sia proprio questa; valorizzare e cedere il passo alla produzione privata delle prestazioni sanitarie come l’agricoltura, ovvero la salute dei lucani paragonabile al commercio che suscita orrore e ribrezzo. La destra e i renziani velocizzano la privatizzazione del servizio sanitario nazionale come bene di consumo.
Nonostante i limiti imposti dalla legge nazionale, dieci anni fa il sistema sanitario pubblico in Basilicata ha sempre erogato un servizio sufficiente. Anche attraverso movimenti e violenti proteste, i lucani seppero salvaguardare la sanità territoriale e tutti gli Ospedali della nostra regione, uno fra tanti il presidio di Tinchi. Senza voler dimenticare le risorse e gli investimenti sul sistema emergenza-urgenza con l’elisoccorso notturno e il potenziamento del centodiciotto, il nostro servizio sanitario regionale era un sistema sostenuto con un modello organizzativo coerente. A distanza di cinque anni invece, il governo nazionale e quello regionale con l’appoggio dei renziani lucani continuano con la politica dello smantellamento della sanità pubblica preannunciata, anche a suo tempo, attraverso la rimodulazione dei fondi del Pnrr tradotto anche in tagli, basti solo pensare il raffronto con gli altri paesi europei, sia per la spesa sanitaria pubblica in valore pro capite, sia per le dotazioni organiche e le buste paga del personale sanitario tra le più basse in Europa.
Sanità lucana distrutta, c’è bisogno di rientrare dal debito e uscire dal commissariamento, un sistema che valorizzi il pubblico e non il privato laddove le cose non funzionano per cui il modo di fare politica dei renziani, punta a produrre e a sfruttare solo il consenso elettorale oltre a usare gli ammalati che attendono attraverso le liste d’attesa una diagnosi che non possono pagare. Per me questa è una violenta offesa morale a non capire la sofferenza in toto degli ammalati, ancor più orripilante e ancor peggio nel frattempo è parlare di una politica che rimane sempre “una questione di umanità” ed è così che la sanità materana come le altre attività produttive agricole deve produrre e crescere sempre di più anche a discapito di chi non sa se mangiare o curarsi. Sul rilancio dell’agricoltura Braia non eletto dovrebbe dire la verità ai lucani, in cinque anni Bardi l’ha abbandonata e mortificata.
Se eletto, l’8 e il 9 giugno l’unica garanzia per il sud si chiama Antonio Decaro che andrà a rappresentare davvero il mezzogiorno in Europa.
Giuseppe Cisterna
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