Speravamo di non dover aggiungere altro di fronte alla già tanta confusione e alle querelle regionali. Speravamo che fosse così, ma ci sbagliavamo. Sulla questione tamponi e risultati, se esistono casi “debolmente positivi” o di debole positività, noi, per semplice curiosità abbiamo cercato di approfondire il significato, così abbiamo chiesto a chi ne sa più di noi. Da una semplice informazione, abbiamo appreso che il tampone viene sottoposto ad una particolare procedura denominata Reazione a catena della polimerasi (Pcr) che permette l’amplificazione del virus e quindi la positività in presenza dell’agente patogeno ma poi, sentiamo anche che non esiste una scala numerica per la determinazione della positività, se il virus è presente è segnalato, se non c’è non viene segnalato e questo, naturalmente, non lo diciamo noi, ma lo dicono i tecnici e i medici di medicina generale. A quanto pare “debolmente positivi” non significa niente, e più che “gettare ombre o credere nelle istituzioni” come affermato dalla Asm, noi diciamo che occorrerebbe minore protervia istituzionale e maggiore assunzione di responsabilità. Abbiamo falsi positivi e falsi negativi e chiedersi quando questi falsi positivi diventano tanti se è la nostra non conoscenza del virus la causa o problematiche legate ai laboratori non è diritto di lesa maestà, diventa offensivo per le menti lucane invece pensare di poter liquidare la questione con i “debolmente positivi” o un con magari fra qualche giorno i quasi negativi.
Giuseppe Cisterna
membro del Comitato difesa Ospedale di Tinchi
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