Lo scorso venticinque aprile nell’occasione dell’80° anniversario della liberazione dal nazifascismo, commemorai mio nonno Giuseppe combattente fuggito dalla guerra, lavoratore, agricoltore di mestiere durante l’occupazione tedesca in Italia. Non l’ho mai conosciuto perché è mancato dieci anni prima che io nascessi, mi sarebbe tanto piaciuto poterlo incontrare.
Cinquantaquattro anni fa mentre rincasava dopo una giornata di lavoro, a quarantasei anni si spense accidentalmente a causa delle fratture profonde parietali riportate per un incidente automobilistico, creato da un uomo di origine tedesca mentre percorreva la strada statale Basentana nei pressi della Chiesa cappella Madonna del pozzo, in quel tratto esattamente a un chilometro da quel che è lo svincolo tra la Basentana e la strada provinciale Marconia e Tinchi, dove oggi sarebbe in programma la realizzazione di una rotatoria finalizzata a garantire l’inversione di marcia, senza più oltrepassare la striscia continua e consentire gli accessi in piena sicurezza. Lasciava la moglie quarantaquattrenne e tre figli, diciassette, quindici e sette anni. Una famiglia distrutta.
Non passa giorno senza la notizia di un incidente mortale per la mancata sicurezza sulle nostre strade, per cui in questa occasione ho voluto commemorarlo ancora una volta ringraziando anche quei Sindaci dei comuni limitrofi per aver chiesto sei anni fa, i lavori per l’istallazione dello spartitraffico centrale in calcestruzzo necessario per alzare lo standard di sicurezza, ma non basta.
Ieri, il problema degli agricoltori con l’avvento del boom economico degli anni settanta, era lo stesso, la strada fu costruita negli anni sessanta senza misure di prevenzione dei rischi e di emergenza che abbisognano. Il pericolo non era solo per gli agricoltori lavoratori in quest’area di rischio, ma per tutti gli utenti viaggiatori per cui la strada doveva essere posta in sicurezza da decenni. Il tema è sempre lo stesso per cui mi chiedo e domando, tra Sindaci, consiglieri provinciali e regionali succeduti e che partecipano anche alla manifestazione indetta stamattina; cosa ha fatto la politica in questi ultimi decenni? Cosa hanno fatto gli amministratori locali quando si chiedeva ciò che doveva essere garantito da sempre: sicurezza e rispetto per il mezzogiorno. La decadenza spirituale e sociale della politica locale, provinciale e regionale dell’ultimo decennio, ha agito solo e sempre secondo i canoni della politica attraverso attacchi strumentali di parte, perché non si è mai chiesto di risolvere il problema nell’immediato? Quanti incidenti mortali avremmo potuto evitare? Un problema che riguarda anche i miei valori e la mia sensibilità personale così come quella di una famiglia che si spezza e di una comunità che si ferma.
Anas aveva già mostrato la sua disponibilità a consentire l’inversione di marcia in quel punto, e a implementare il livello di sicurezza di alcuni accessi limitrofi in aree private per cui la politica locale oggi non strumentalizzi e non giochi come sempre sul ruolo fondamentale della prevenzione e nel contrasto agli incidenti stradali. Lo dico da familiare e da cittadino senza voler dare lezioni a nessuno ma con la speranza che ognuno di noi si fermi a riflettere, perché la bellezza della strada è tornare sempre a casa soprattutto dopo una giornata di lavoro affinché non vi sia mai più sangue sull’asfalto. Mai più incidenti su quel tratto e sulle nostre strade perché nessuno è esente da colpe.
Giuseppe Cisterna



